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Arte contemporanea, bianca, carta, Jovanotti, Mauro Zani, musica ribelle, negramaro, pelle, pioggia
La mia pelle è carta bianca per il tuo racconto…
In questo giorno d’agosto, lei si prepara. Sono gocce di pioggia calde sulla sabbia, quando un racconto si cancella con una canzone – lontano in silenzio a guardare – per scrivere sulla pelle nuova che adesso è carta bianca da imbrattare.
Cade la pioggia e tutto lava anche questa musica ribelle che a niente serve se piove e non senti dolore.
Bianca è la carta strappata alle mani il cui suono è tuono, solo un battito di cuore e il lampo, di coriandoli lanciati nel vuoto, illumina senza fare rumore.
Incrociando gli sguardi, fermi nella pioggia, fissati lì, mentre tutti correvano al riparo, un attimo per noi rimase eterno: tutto tace, lo vedi, sento anch’io la pace.
Sono nuvole e scaricano pioggia come sassi e ad ogni passo i piedi tornano nel fango, terra bagnata dove la nostra passione non muore ma cambia colore.
Carta Bianca è questa storia fra battiti di pioggia sincopati. E’ allora che piove e senti pure l’odore di quelle notti calde senza tempo, di veli salati negli occhi e labbra bevute di cielo.
Senza inizio né fine, la mia pelle è carta bianca per il tuo racconto, senza righe né punti, bianca come luce ad accendere la pioggia che tace.
NinuX ha detto:
Meraviglioso gioia..pelle e carta bianca per il racconto..è l essenza dell antico splendore che entra in risonanza con l uno
lefildor777 ha detto:
Grazie per il commento, Ninux. Sì, in effetti, attraverso l’assonanza di parole raccolte da questa canzone, rievoco un vissuto splendore che ogni volta mi emoziona particolarmente. Quando la passione si trasforma, cambiando colore, l’essenza si manifesta nella purezza di un foglio di carta bianca, così come la pelle, dapprima rossa e infuocata di desiderio, si quieta lentamente al cadere di ogni lacrima di cielo.
Cat